In cosa consiste e a cosa serve una consulenza d’informatica forense?

Consulenza d'informatica forense

Con il termine Informatica Forense si intendono quei sistemi hardware e software applicati alla ricerca di prove da usare in fase processuale all’interno di dispositivi elettronici quali computer, portatili, tablet, smartphone ma anche dischi esterni, pen drive, mail e spazi cloud.

In pratica i tecnici esperti in Informatica Forense hanno il compito di ricercare, recuperare e analizzare dati archiviati digitalmente che potrebbero avere un peso giudiziario.

Vista la costante e vertiginosa crescita che i sistemi informatici ad uso personale hanno registrato negli ultimi decenni, è ormai una tecnica di cruciale importanza per determinare la colpevolezza o l’innocenza di un indagato.

Sempre più spesso i casi di cronaca a risonanza nazionale o locale vengono, se non risolti, almeno indirizzati pesantemente dalle tracce informatiche che gli imputati si sono lasciati alle loro spalle risultando alla fine determinanti.

In un epoca, la nostra, dove i nostri dispositivi mobili sono ormai una propagazione del nostro essere, dove vengono registrate transazioni economiche, spostamenti, abitudini, l’investigazione forense applicata all’Information Tecnology è senz’ombra di dubbio un mezzo da non sottovalutare che avrà un’importanza sempre maggiore con il crescere dei sistemi informatici e del loro utilizzo massivo.

 

Tecniche di Informatica Forense per consulenze

Il primo aspetto che un tecnico deve tenere in considerazione durante una consulenza informatica forense di alto livello è di preservare i dati presenti negli archivi informatici affinché gli stessi possano essere utilizzati in fase dibattimentale. Strumenti hardware (write block) e software (Sistemi operativi Linux dedicati) svolgono lo scopo di salvaguardare l’integrità degli archivi sotto sequestro o in fase di analisi.

Informatico forense professionaleL’Informatica Forense non è solo tecnica a basso livello per recuperare informazioni cancellate o nascoste negli hard disk ma anche un’elaborazione logica per mettere in correlazione tra loro tutti gli elementi reperiti magari anche da dispositivi differenti (Tecnica del Cross-Drive).

L’esperienza e la qualità del lavoro di un “digital forensic expert” non è quindi legata solo alle proprie capacità tecniche ma anche alla conoscenza delle dinamiche legali e processuali nonché del codice Penale, Civile e Procedurale. Per ricostruire i movimenti informatici di un sospettato, per esempio, non è sufficiente recuperare tutti quegli artefatti digitali (documenti, video, foto e tutti i tipi di file) contenuti in un Pc o in uno smartphone ma occorre aver la capacità di riuscire a legarli insieme per ripercorrere la storia che quei file raccontano e che possano avere valore probatorio in fase processuale.

Cronologie di browser, file cancellati, file temporanei, registri di sistema, sono le principali fonti per reperire questo genere di informazioni ma senza una buona esperienza non sempre possono bastare da solo a ricostruire i fatti in esame.

 

Quali applicazioni può avere l’Informatica Forense

L’uso di consulenze informatiche forensi, come abbiamo detto sopra, riveste un ruolo sempre più importante e tal volta decisivo durante la fase processuale, per questo sempre più avvocati e procure si avvalgono di esperti tecnici per l’analisi di supporti informatici dai quali potrebbero emergere fonti di prova utili ai fini processuali.

Se agli albori di questa disciplina l’Informatica Forense era una tecnica investigativa applicata solo a casi di reati informatici, con l’aumentare del numero di dispositivi fissi e mobili presenti quotidianamente nella nostra vita, l’applicazione di questa scienza può essere effettuata a tutti gli ambiti giudiziari. Le perizie e le consulenze possono essere richieste sia dal Tribunale (Pubblico Ministero o Giudice) sia dalle parti interessate in un procedimento giudiziario penale o civile ma anche nelle controversie riguardanti contratti lavorativi, contenziosi amministrativi ed extragiudiziali.

Oltre all’analisi puramente tecnica e scientifica, al perito potrebbe essere richiesta una consulenza sia in fase di perquisizione e sequestro all’interno di abitazioni, uffici ed altri luoghi dove si ritiene ci possano essere strumenti digitali con valenza probatoria che non possono subire alterazioni, sia in fase dibattimentale per illustrare alla corte i propri report e conclusioni o come vero e proprio teste.

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